Nellambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, infatti, dieci classi (seconde e terze) della scuola media hanno partecipato a unattività di role-play, ideata da alcuni insegnanti distaccati e condotta dai docenti in orario, che ha permesso agli alunni, in un contesto controllato, di provare in prima persona la sensazione di sentirsi discriminati o di assistere direttamente alla discriminazione altrui.
Una discriminazione basata su criteri arbitrari, che è piombata nelle loro aule tramite una circolare apparentemente ufficiale.
In ognuna delle classi sono esplose emozioni intense e reali - rabbia, preoccupazione, frustrazione - ma nessuno ha accettato passivamente la discriminazione: immediatamente sono scaturite dai ragazzi svariate iniziative per reagire allingiustizia e proteggere i compagni discriminati.
Questo momento formativo si è concluso con una riflessione guidata dallinsegnante, che ha permesso ai ragazzi di mettere in relazione eventi del passato con il loro vissuto, anche se solo per lo spazio di unora di lezione.
A chiusura dellattività cè stata la lettura del classico testo attribuito a Brecht, spesso citato in occasione della Giornata della Memoria, che ha in questo caso assunto un significato molto più concreto:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Al seguente link la video intervista ad alcuni ragazzi che hanno partecipato al laboratorio:
Video intervista giornata della memoria